… Arrivati a Cesena con questa macchina alle 3 del mattino presi su la mia bicicletta poi mi recai verso casa. Per arrivare a Sant’Angelo da Cesena dovevo fare 15 chilometri. Ero molto coraggioso, ma in questi tempi che nelle stalle dei contadini durante la veglia non facevano che parlare dell’incrocio tale fra Gambettola e Case Missiroli dove ci si vedeva uno vestito di bianco: nel posto tale tutte le notti a tarda ora si presenta una immagine vestita di bianco. Dovevo passare davanti ad un cimitero, insomma erano momenti un po’ impressionanti. Ripeto mi salvavo essendo molto coraggioso, poi sapendo che nella tasca del retro dei pantaloni tenevo lire 40!
Gli ultimi giorni di Carnevale , mi riferisco al primo Carnevale che feci con l’orchestra di Zaclen fu un inverno con molta neve, specialmente gli ultimi giorni, nessuno suonò, ma fortunatamente noi essendo dentro Cesena in una sala che si chiamava Ronconi, facemmo 5 giorni e prendemmo tutti i soldi. Al ritorno c’era una gran neve e le strade non erano praticabili, ma io avendo tutti questi soldi in tasca non vedevo l’ora di arrivare a casa per presentarli a mia mamma. Tentai, lasciando la bicicletta a Cesena, presi il treno, poi dalla stazione di Gambettola mi portai alla fine del paese, prendendo la strada per Sant’Angelo a distanza di 5 chilometri e così quando fui alla periferia del paese mi si presenta il grosso della neve, e in certi punti mi arrivava all’altezza di un metro e 25 circa. La gente mi guardava dalle case e senz’altro dubitava che fossi impazzito. Vestito di nero, scarpe lucide di vernice, un cappottino molto leggero, ma la forza d’animo e lo spirito me lo dava il sapere che in tasca avevo circa 600 lire!
Tratto dal libro Tu sei la stella, tu sei l’amore
Tratto dal diario di Secondo Casadei – Edizioni Minerva
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